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RomArt si fa Rock!

Federico Poggipollini
si esibirà sul palco di RomArt
sabato 16 maggio 2015 alle ore 19:00
nel padiglione 1 della Fiera di Roma

Mai una biennale di arte e cultura aveva davvero abbracciato quest’ultima in modo così vivace. RomArt invece è anche musica, è anche rock e lo diventa con Federico Poggipollini, uno dei più grandi chitarristi italiani giunto ormai al suo quarto album da cantautore solista. Federico è testimonial d’eccellenza a RomArt con la presentazione di NERO il suo ultimo album venuto dopo Via Zamboni 59 (1998), Nella Fretta Dimentico (2003) e Caos Cosmico (2009).

Nero uscirà il prossimo 26 Maggio 2015 e determina un significativo cambio di rotta del suo stile che diventa, se possibile, ancora più rock ma con una innegabile radice blues. RomArt ospita quindi la presentazione di questo album che con le sue note rock, a volte “volutamente” distorte, farà da cornice a tutte le altre espressioni artistiche esposte in mostra.

A chiusura della serata e presenterà il suo nuovo lavoro, frutto di tante collaborazioni tecniche e non. Album in cui lui stesso dice di aver raccontato uno spaccato del suo passato, di essere stato sostenuto dalla sua compagna, da amici cari che hanno collaborato in svariati modi e da Michael Urbano che è anche produttore dello stesso. Michael Urbano è oggi uno dei più grandi batteristi al mondo che vanta numerosissime produzioni e collaborazioni (Smash Mouth, Sheryl Crow, t.a.T.u, Zucchero, Ligabue).

Nero è stato registrato in presa diretta fra Bologna e Berkeley in California e alcune anticipazioni le avremo in RomArt insieme a ROCK’N’ART che è il premio speciale che lega questo rocker a questa biennale d’arte creando un magico connubio tra Arte e Musica.

Federico Poggipollini infatti sarà arbitro e giudice di questa gara scegliendo, a fine concerto, una tra le opere partecipanti al premio Romart, facendola diventare poi l’immagine di copertina della versione in vinile dell’album che uscirà nel prossimo ottobre.

È così che quadri, sculture, fotografie o altro, diventano testimonial e rappresentazione di un’altra infinita arte che, muovendosi sulle poche righe di un pentagramma, crea suoni che ti catturano, ti rapiscono come fa a volte un quadro. A volte lo fa suonando dolcemente e a volte lo fa a suon di rock.